La maschera laringea è un tubo sopraglottico da introdurre per via orale caratterizzato da una cuffia gonfiabile fissata a un’estremità che, a bassa pressione, è in grado di chiudere l’ingresso laringeo. La particolare forma del tubo a doppio lume, che garantisce la ventilazione e l’aspirazione, e della cuffia ellittica consentono una facile adesione all’adito laringeo e impediscono il passaggio di reflussi gastrici dall’esofago. Alcuni modelli, di recente ideazione, propongono una cuffia riempita con un particolare gel in grado di modellarsi alle vie aeree.
Grazie alla sua semplicità e velocità di applicazione, la maschera laringea si distingue per essere un presidio decisamente versatile, con il quale è possibile risolvere diverse situazioni, anche di primo soccorso. La sua anatomia consente di introdurla senza estendere il capo del paziente, anche nei sospetti casi di trauma cervicale. La sua facilità di utilizzo, poi, fa sì che anche gli infermieri con un addestramento minimo possano farne uso. Gli equipaggi di primo soccorso, solitamente, non hanno tra le fila un medico anestesista in grado di effettuare l’intubazione oro tracheale del paziente, e ovviano a questa mancanza facendo ricorso alla maschera laringea, quando necessario.
I principali casi in cui questi presidi vengono utilizzati sono le apnee, le gravi insufficienze respiratorie e gli episodi di imminente arresto cardiaco. Il suo uso è preferito a quello della maschera facciale dotata di pallone con valvola quando i pazienti riscontrano fattori che ne rendono impossibile l’applicazione, come ad esempio deformità facciali gravi, naturali o traumatiche, o pazienti con folta barba. In queste situazioni, la maschera laringea aggira l’ostruzione dei tessuti molli delle vie aeree e riduce l’insufflazione gastrica. In alcuni casi di anestesia programmata, infine, un medico può optare per l’utilizzo di questo presidio laddove si era soliti scegliere un’intubazione endotracheale.
Come tutte le altre vie aeree sopraglottiche artificiali, anche le maschere laringee devono essere rimosse dopo alcune ore, oppure sostituite da soluzioni definitive, che possono includere interventi chirurgici come la tracheostomia e la cricotomia.
I professionisti della salute che sono alla ricerca di questo tipo di presidio possono contare, da più di vent’anni, sull’offerta di Medvet s.r.l., azienda leader nel settore della distribuzione di forniture e apparecchi medicali.
La vasta gamma di articoli proposti da Medvet comprende diversi modelli di tubi sopraglottici, a seconda delle esigenze e delle destinazioni d’utilizzo.
Ciò che principalmente differenzia le varie tipologie di maschera laringea è il peso del paziente al quale bisogna introdurla, determinante per stabilire l’apporto di ventilazione e di aspirazione necessari. Per questo motivo, sul mercato, sono reperibili presidi di diverse dimensioni.
La maschera laringea n.1,5, adatta ai neonati fino ai 10kg, ad esempio, presenta un volume di cuffia, quindi una portata d’aria, di 7ml. Più il paziente sale di peso, più il contributo del presidio deve essere decisivo. Si passa quindi alla maschera laringea n. 2 per i bambini dai 10 ai 20kg, il cui volume di cuffia è di 10ml, e a quella n. 2,5 per i pazienti dai 20 ai 30kg, con una portata d’aria di 14ml. Il modello n. 3, infine, è l’ultimo dedicato agli individui in fase di crescita, per la precisione per i soggetti tra i 30 e i 50kg di peso, e fornisce un apporto di 20ml d’aria.
La tecnologia medica ha sviluppato due diversi tipi di maschera laringea per i pazienti adulti. Per quelli dal peso tra i 50 ai 70kg è necessario l’utilizzo del modello n. 4, il cui volume di cuffia è di 30ml, mentre per i soggetti che pesano dai 70kg in su si suggerisce il modello n.5, che ha una portata d’aria pari a 40ml.
Tutti i tubi sopraglottici proposti da Medvet sono in silicone, flessibili, trasparenti, riutilizzabili, e con un design anatomico ottimizzato in grado di assicurare un inserimento facile e sicuro, un movimento agevolato anche dallo spessore ridotto del palloncino pilota e dalle chiare linee guida. L’anatomia della cuffia offre il massimo comfort, e l’estremità ovale rinforzata evita che il tubo si inarchi durante la fase di introduzione. Piccole sporgenze, infine, rendono minime le possibilità che il vomito, dall’esofago, invada i polmoni del paziente.