La chimica clinica è ormai diventata indispensabile nella vita dell’essere umano grazie al supporto che fornisce alla medicina di laboratorio, che si occupa di determinare diagnosi chiare e precise basandosi sui dati raccolti, scomposti e analizzati partendo dai liquidi biologici.
In laboratorio troviamo molteplici figure professionali, sono responsabili diretti delle diagnosi dei pazienti senza mai vederli; monitorano, rilevano e diagnosticano il trattamento di una malattia. Questi professionisti utilizzano tecniche complesse e strumentazioni di ultima generazione per analizzare i campioni dei pazienti come urine, sangue, fluidi corporei, feci e tessuti. Sono abilitati per lavorare in cliniche, in ospedale o anche in laboratori molto distanti dal luogo da cui proviene il campione. I ruoli in laboratorio sono molteplici, ciascuno con le proprie peculiarità e i propri compiti da svolgere, ma tutti svolti da figure professionali altamente specializzate e con comprovata esperienza o dotati dei titoli di studio necessario per effettuare una data mansione. Esistono anche dei ruoli dirigenziali affidati a persone in grado di supervisionare la buona esecuzione dei test e a garantire che le rigide norme di sicurezza e i rigidi principi vengano rispettati.
Tra le attrezzature più usate nei laboratori di medicina troviamo sicuramente gli agitatori magnetici: strumenti in grado di agitare, mescolare e miscelare in modo sicuro i materiali trattati. Gli agitatori magnetici viaggiano a una velocità che permette di combinare le sostanze liquide. L’obiettivo è quello di creare miscele omogenee partendo da elementi molto diversi tra loro.
Se invece l’obiettivo è quello, come più spesso succede in medicina da laboratorio, di scindere degli elementi tra loro bisognerà avere un distillatore di liquidi o estrattore. Per separare i componenti dalle sostanze si utilizza il principio di volatilità delle sostanze, quindi la tendenza all’evaporazione delle stesse. Fanno parte di questa categoria anche le centrifughe, largamente utilizzate in medicina. Per separare i diversi componenti in questo caso si utilizza il loro peso. Ad esempio, per le analisi del sangue, il plasma si concentrerà nella parte superiore della provetta e rappresenterà circa il 55% della soluzione (acqua, proteine, lipidi, glucosio, aminoacidi, ioni, sostanze di rifiuto), mentre gli altri elementi (globuli rossi) andranno a stratificarsi sul fondo della provetta.
Le provette sono largamente utilizzate nella medicina e sono principalmente usate per analizzare e differenziare le sostanze. Esistono diversi tipi di provette, quelle standard sono lunghe 80-100 millimetri, con un diametro che varia da 8 a 18 mm con un fondo chiuso che è arrotondato in quelle normali, e conico nelle provette da centrifuga. Le provette in vetro da laboratorio sono un componente essenziale per ogni laboratorio, studio medico o studio veterinario che si rispetti. Questo tipo di vetreria è speciale perché deve avere resistenza ad acidi, alcali, agenti chimici, fuoco oltre che inerzia e trasparenza. Le provette largamente utilizzate per i prelievi di sangue sottovuoto, sono in plastica PET (il vetro potrebbe incrinarsi durante la centrifugazione) e hanno diverse misure in base all’utilizzo che ne si deve fare e alla marca del produttore. Le provette vengono inoltre usate per eseguire saggi analitici sulle sostanze. Un saggio analitico è quando si fa un’analisi sostanziale di uno o più componenti chimici e quando si scompone qualcosa in parti per vederne l’effetto e farne una valutazione critica osservando le informazioni che otteniamo da questa scomposizione. Molto diffuso in chimica clinica e biologia, può essere usato per identificare una o più sostanze, cellule e organismi.
La medicina di laboratorio: i professionisti del settore e la loro strumentazione