Sfigmomanometro digitale: cos’è e perché si usa?

Lo sfigmomanometro è uno strumento importante per controllare il proprio buono stato di salute. Se un tempo questi dispositivi erano separati nettamente fra uso professionale e un uso più casalingo, con quest’ultimo comunque difficile da leggere senza le dovute competenze, oggi con il passaggio al digitale quello che viene chiamato comunemente misuratore di pressione è diventato molto più accessibile. I nuovi modelli, a differenza dei classici, offrono la possibilità di osservare direttamente su uno schermo i dati collezionati dalla misurazione e ulteriori funzioni aggiuntive, alcune delle quali di vitale importanza nel settore medico.

Tuttavia, non ogni sfigmanometro è adatto a tutte le esigenze, spesso se si hanno richieste molto specifiche che necessitano di funzioni avanzate occorre scegliere modelli più complessi, che potrebbero anche richiedere l’intervento di esperti per essere utilizzati.
Scegliere il giusto dispositivo significa poter contare su una sicurezza in più quando serve misurare la pressione e registrare i dati. Se ad esempio occorre eseguire misurazioni a cadenza periodica, per poi confrontarle a distanza di tempo, va scelto un modello che possa contenere in memoria una lista piuttosto lunga di valori, permettendone la facile lettura in un secondo momento.
Una caratteristica importante per scegliere lo sfigmomanometro è certamente la precisione. I valori di misura sono mmHg e kpa, mentre la tolleranza di errore si calcola con la percentuale. Solitamente una buona soglia non va oltre il 5%, mentre i modelli migliori sul mercato arrivano ad avere circa l’1 o il 2% di errore massimo. Esistono anche misuratori da polso portatili, poco ingombranti e che si attivano alla sola pressione di un tasto. Questa soluzione è l’ideale per chi deve fare misurazioni più volte durante la giornata, grazie all’attivazione semplice e la registrazione automatica dei valori in memoria.
Proprio la memoria e la trasmissione dei dati sono stati potenziati con le nuove tecnologie di comunicazione. Alcuni misuratori, infatti, sono dotati di sistemi Wi-Fi e Bluetooth per inviare automaticamente le misurazioni a un altro dispositivo, che sia un PC oppure un cellulare. In maniera simile, la maggior parte dei nuovi modelli funziona con batterie ricaricabili al litio, che si collegano alla carica attraverso un classico cavo DC, oppure un più pratico e flessibile cavo USB. Infine, per quanto riguarda le funzionalità extra, alcune possono risultare molto utili per chi deve fare misurazioni senza l’aiuto di altri e potrebbe avere difficoltà a leggere i numeri o interpretarli. Alcuni misuratori sono dotati di piccoli LED colorati verde, arancione o rosso a seconda dei valori che registra, con il verde associato solitamente al risultato migliore e il rosso a una situazione da tenere sotto controllo.
In questo settore, inoltre, è necessario calcolare il possibile errore umano. Molti dispositivi sono quindi dotati di un sistema chiamato IntelliWrap Cuff, che riesce a misurare correttamente la pressione anche nel caso di posizionamenti maldestri della fascia o del braccio.

Come si usa, però, uno sfigmomanometro digitale? Qual è la procedura ufficiale e migliore? Nonostante le migliore tecnologiche, è necessario capire prima come si possono ottenere i risultati più precisi, evitando di fare troppo affidamento sui sistemi di sicurezza.
Se il modello prevede la misurazione attraverso la classica posizione sulla parte superiore del braccio, occorre distanziarsi circa 3 centimetri dal gomito, mentre se il dispositivo è pensato per misurare dal polso, va bene stringere la fascia sul punto dove aderisce meglio, senza allontanarsi eccessivamente dall’aria del polso.
Molto importante è l’aderenza: se è vero che non bisogna lasciare la fascia poco stretta, è anche vero che non si deve esagerare, altrimenti i valori saranno sballati. Premendo il pulsante d’avviamento sullo sfigmomanometro si vedrà la fascia gonfiarsi e poi sgonfiarsi gradualmente, completando l’analisi. La lettura dei valori è la parte più importante e complessa. Sui display generalmente ci saranno dalle due alle tre cifre, a seconda delle misurazioni che il dispositivo può effettuare. Il numero più elevato e grande sarà la pressione massima, o pressione sistolica, mentre il numero più piccolo e basso sarà la minima, o pressione diastolica. Solitamente negli sfigmomanometri per indicare la frequenza cardiaca viene usata un’icona di un cuore, oppure il numero che la riporta viene posto a distanza dei valori della pressione. Alcuni modelli non calcolano questo valore automaticamente, quindi potrebbe non essere presente sul display.

Sfigmomanometro digitale: cos’è e perché si usa?
Torna su